M26 Pershing
A causa delle restrizioni economiche che avevano colpito i bilanci
delle Forze Armate americane negli anni precedenti l'inizio della seconda guerra mondiale,
gli Stati Uniti furono colti impreparati sotto molti punti di vista dallo scoppio del
conflitto al quale era certo avrebbero comunque dovuto partecipare. Tra essi erano
l'organizzazione delle truppe corazzate e la produzione di carri armati. Le informazioni
provenienti dall'Europa sulle innovative tattiche di impiego dei corazzati, seguite dai
tedeschi nella campagna contro la Francia, colsero di sorpresa i vertici dell'Esercito e
li convinsero a concentrare tutti i carri armati, prima divisi tra la cavalleria e la
fanteria, in una forza separata (Armored Force) che potesse sviluppare al meglio le
tecniche di combattimento richieste per questi mezzi. Contemporaneamente ci si rese conto
che i carri allora in produzione, se già non lo erano, sarebbero stati ben presto
superati dall'evoluzione dei carri nemici; si doveva perciò immediatamente progettare un
carro che potesse sia affrontare ad armi pari i mezzi avversari, sia essere costruito in
grandi quantità dall'industria automobilistica americana allora in piena fase di
mobilitazione. Come prima ed immediata risposta si decise di adottare e porre in
produzione un nuovo carro medio al fine di equipaggiare velocemente i reparti. Nacque
così il carro medio M3, soprannominato dagli americani "General Lee" e dagli
inglesi "General Grant". Contemporaneamente alla richiesta di mettere in
produzione l'M3, l'Ordnance Committee ordinò si passasse immediatamente allo studio di un
nuovo carro che correggesse gli evidenti limiti del disegno dell'M3 ma che nello stesso
tempo mantenesse il numero più elevato possibile di parti in comune con esso e ciò
all'evidente scopo di non causare l'arresto della produzione nel momento in cui si fosse
passati da un modello all' altro. Questo nuovo carro venne come "Medium Tank M4" noto anche con il
soprannome "General Sherman" dato dagli inglesi al nuovo veicolo.
Una volta entrata in produzione la nuova serie di carri l'Ordnance Department cominciò a
pensare al suo sostituto la cui progettazione fu affidata alla Ditta Fisher che già era
impegnata nella costruzione dello Sherman. Dopo poco tempo si convenne di costruire tre
prototipi dotati di torrette intercambiabili e peso complessivo massimo di trenta
tonnellate. Questi carri furono denominati rispettivamente T20, T20E1 e T20E2. Tutti
dovevano essere equipaggiati con il motore Ford GAN V-8 e trasmissione automatica
"Hydramatic" senza convertitore di coppia. I carri furono a lungo sperimentati
ma non entrarono mai in servizio perché nel frattempo superati da veicoli più moderni.
Parallelamente alla serie T20 venne elaborato un nuovo modello denominato T22 (simile al
T20 ma con la stessa trasmissione meccanica dellM4) ed il T23 (identico al T22 ma
con sospensioni del tipo montato sullM4 e motorizzazione benzo-elettrica elaborata
dalla General Electric). Nel settembre 1942 l'Ordnance Department suggerì di armare uno
dei prototipi del T23 con un cannone da 90 mm e nellaprile 1943 richiese la
produzione di cinquanta nuovi veicoli, quaranta dei quali dotati dello stesso livello di
protezione del T23 e dieci di corazza più pesante in grado di competere con i carri
tedeschi Tigre e Pantera. Questa divisione rispecchiava la tendenza dellepoca di
dotare i reparti corazzati di carri pesanti per lo sfondamento iniziale e carri medi per
lo sfruttamento del successo iniziale. Le due serie vennero rispettivamente indicate come
T25 e T26.
Entrambi i carri dovevano ereditare la trasmissione benzo-elettrica del T23 ma ben presto
ci si rese conto che con essa i carri sarebbero stati eccessivamente pesanti (il T26
avrebbe superato le 41 tonnellate). Perciò fu costruito soltanto il prototipo del T26 e
la produzione prevista per gli esperimenti, che riguardava 10 veicoli, fu completata dall'
Arsenale di Grand Blanc sotto la denominazione di T26E l nel marzo-giugno 1944 (T25E1 per
i previsti quaranta T25). Tutti e cinquanta i carri furono dotati della trasmissione
"Torquematic" con convertitore di coppia. Mentre i carri venivano costruiti, nel
settembre 1943 l'Ordnance Department richiese la fornitura immediata di 500 T25E1 e 500
T26E1 da consegnarsi entro il 1944, ma a ciò si oppose l'Armored Command il quale avrebbe
preferito installare il cannone da 90 mm. sullo scafo dell'M4, che l'Army Ground Forces
che non riteneva opportuno installare il cannone da 90 mm. sui carri, dato che ciò
avrebbe incoraggiato le unità carri a scontrarsi con i carri avversari, compito esclusivo
dei reparti del Tank Destroyer Command secondo la dottrina dell'epoca. Contrariamente a
tutti gli orientamenti l'Army Ground Forces richiese nell'aprile 1943 ben 7.000 carri
T25E1 con cannone da 75 e 1.000 T26E1 con cannone da 76 mm. Questa richiesta, assurda dal
punto di vista industriale in quanto avrebbe richiesto ulteriore sviluppo dei prototipi
che erano dotati di altro tipo darmamento e comunque la duplicazione dei tipi in
servizio con lo stesso armamento (serie T e serie M4), non fu definita fino a quando nel
giugno 1944 i veicoli sperimentali T26E1 non furono completati. In quel mese, alla luce
delle tragiche esperienza in Normandia, arrivò la richiesta da parte delle forze in
Europa di non produrre altri veicoli armati con cannone da 75 o da 76 mm. per il 1945 ma
di concentrarsi su veicoli armati con cannoni da 90 e 105 mm in ragione di l a 4.
Finalmente il T26E1 iniziò il suo periodo finale di prove per diventare il prototipo
della nuova generazione di carri medi americani. Nel dicembre 1944 il T26E1 fu adottato
come limited procurement (ovvero come fornitura limitata) ed i veicoli di
serie, con varie modifiche suggerite dalle prove eseguite sui dieci prototipi, furono
designati T26E3 per non confonderli con quelli di preserie. La produzione dei primi 20
T26E3 era iniziata nel novembre 1944 e l'Ordnance Department propose che essi venissero inviati immediatamente
in Europa per provarli in combattimento. Ancora ci fu il tentativo da parte dell'Army
Ground Forces di ritardare la sua adozione chiedendo un ulteriore periodo di
sperimentazione in condizioni simili a quelle operative. Questo continuo rimpallo di
competenze e richieste venne definitivamente chiuso dalloffensiva tedesca sulle
Ardenne che mise definitivamente in luce le debolezze dei carri della serie M4 e la
contemporanea necessità di disporre di carri con armamento più potente. Questo senza
dubbio fu il fattore che indusse il Segretario di Stato ad ordinare in data 22 dicembre
l'immediato invio in Europa di tutti i venti T26E3 disponibili senza ulteriori collaudi.
Essi giunsero in Europa nel gennaio 1945 e all'inizio di febbraio furono distribuiti ad
elementi della 3^ (32° e 33° Reggimento Corazzato, dieci esemplari ciascuno) e della 9^
Divisione Corazzata (14° e 19° Battaglione Carri, dieci esemplari ciascuno) per
l'imminente "operazione Zebra" ovvero l'assalto decisivo alla Germania.
Limpressione che il nuovo carro fece fu tanto positiva che nel gennaio 1945 fu
ordinata la produzione di massa presso il Grand Blanc Tank Arsenal, controllato da Fisher
Body Division of General Motors Corporation (1.190 esemplari dal novembre 1944 al giugno
1945), ed il Detroit Tank Arsenal di proprietà Chrysler (246 da marzo a giugno 1945).
Complessivamente il carro venne costruito nel periodo dal gennaio all'ottobre 1945 in
2.212 esemplari.
Nel marzo 1945 il T26E3 fu classificato come carro pesante M26 e battezzato General
Pershing in onore del creatore della forza corazzata americana durante la 1^ Guerra
Mondiale. Più tardi, nel 1945, l'M26 entrò in azione nel Pacifico, dove partecipò alla
presa di Okinawa. Nel maggio 1946, tutti i veicoli della serie T26/M26 furono
riclassificati come carri medi. Liniziale classificazione come carro pesante era
stata mantenuta solo per motivi psicologici ovvero per non generare la
sfiducia della truppa nel carro M4 che, pur essendo un carro medio, soffriva di
prestazioni assolutamente inferiori a quelle del Pershing. Allinizio degli anni
50 molti carri vennero ceduti a nazioni alleate tra cui lItalia che li
mantenne in servizio per qualche anno fino alla consegna dei più moderni M47 che pure
discendevano dal Pershing. Successivamente molti di essi vennero impiegati (completamente
interrati o con le sole torrette installate su basamenti in calcestruzzo) per la
costruzione di alcune opere di difesa fisse lungo la frontiera nord-orientale.
Fino a qualche anno fa il carro conservato a Pordenone era in grado di muoversi con i propri mezzi e faceva bella mostra di sé durante le tradizionali feste presso la Brigata. |
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La protezione del ventilatore di forma arrotondata posta tra i due portelli anteriori: ciò significa che il carro era dotato del primo tipo di ventilatore (modello Rotorclone) da 400 piedi cubici al minuto. Dall'esemplare 235 per Detroit e 550 per Fisher venne installato un nuovo ventilatore con portata aumentata a 1.000 piedi cubici al minuto. La modifica comportò la totale modifica del profilo della piastra anteriore per poter ospitare la nuova e più grande ventola. |
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Il treno di rotolamento, questo esemplare è dotato della ruota motrice con fori di alleggerimento. Ne era prevista anche una priva di essi. |
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Un particolare assolutamente raro da trovarsi sui carri in servizio nel dopoguerra è la presenza dei due periscopi rotanti installati sul T26E3 e successivamente eliminati perché costituivano un punto dove la corazza non offriva la necessaria resistenza ai colpi controcarro che fossero rimbalzati verso il basso dopo aver colpito lo scudo del cannone. |
Se vuoi saperne di più sul carro M26, fai clic sul libro per visionare le foto tratte dal manuale del carro.