HONEST JOHN
Testo di Giacomo Stacconeddu
foto: Carlo Roverato
Le origini del sistema darma Honest John possono farsi risalire allautunno
del 1950 quando, molto più tardi di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi, il Congresso
e lo Stato Maggiore dellUS Army decisero che era giunto il momento di dotarsi di
unarma nucleare di supporto diretto da impiegarsi con criteri simili a quelli
dellartiglieria convenzionale.
Se si pensa che il via al programma venne dato nellautunno del 1950 e che già nel
giugno del 1953 il Chief of Ordance aveva completato un ciclo di venti lanci soddisfacenti
dando il placet per la messa in produzione, con inizio nel settembre dello stesso anno, si
comprende come il progetto fosse nato sano e che laffidabilità richiesta dalle
specifiche fosse stata raggiunta in un tempo breve.
E così la nuova arma venne standardizzata con la designazione Rocket 762mm - M31, con una
certa lungimiranza venne classificata limited standard, frenando momentaneamente la
partenza delle linee di produzione fino al settembre del 1954, quando apparve il modello
M31A1, leggermente migliorato, che finalmente ottenne la classifica Standard A con il
conseguente avvio della produzione di serie.
La storia a questo punto sarebbe un po troppo scontata se non fosse che lo sviluppo del razzo, così rapido, non fu seguito con pari rapidità ed efficienza dallo sviluppo del suo lanciatore e da tutti i veicoli di supporto necessari per il funzionamento delle batterie di lancio sul campo.
Lo studio circa il lanciatore e i veicoli di supporto iniziò con lavvio della
progettazione del razzo, ma già delle varie settimane andarono via per decidere se si
dovesse prevedere un lanciatore semovente oppure una rampa su rimorchio/semi rimorchio con
trattore.
Alla fine si decise per: un lanciatore semovente, più un veicolo da trasporto destinato a
seguire il lanciatore trasportando due razzi completi, più un carro gru destinato al
trasbordo del razzo completo dal trasporto al lanciatore, tutti dotati delle
caratteristiche di mobilità previste per i veicoli tattici.
La filosofia dimpiego del nuovo sistema sarebbe stata quella dello shoot and scoot spara e scappa e scappa veloce perchè il tiro sarebbe avvenuto a ridosso della prima linea, da posizioni facilmente identificabili da parte del nemico che, per la mortale minaccia rappresentata dal missile avrebbe concentrato su di esso unaltrettanto mortale attenzione.
Alla luce dei test svolti a White Sands si dovettero variare nuovamente le specifiche e se il partito dei semirimorchi - sia per il lanciatore che per il trasporto - rimaneva forte e radicato nelle alte sfere, i risultati delle prove sul campo stavano lì a dire che non si poteva andarsene in giro con una simile carovana, con la pretesa, per giunta, di fare il trasbordo di ben due razzi sperando di farla franca, sarebbe stato troppo per chiunque.
Si pensi, poi, che il sistema di trasbordo più razionale e rapido, concepito prevedeva che il veicolo di supporto portasse i suoi due razzi su rotaie simili a quella di lancio, sulla quale, tramite giunzione, il razzo sarebbe transitato per avanzamento/scorrimento. Si comprende che un rito daccoppiamento del genere in prima linea sarebbe stato mal tollerato da tutte le parti in causa poiché non è così semplice, in certi frangenti, trovare la zona adatta. Questo stesso sistema venne, comunque, messo in pratica con il Little John (più piccolo e maneggevole).
Alla fine luovo di colombo venne trovato sotto forma del semplice e generoso autocarro standard da 5 tonnellate che avrebbe ricoperto da protagonista tutti i ruoli della rappresentazione. Il lanciatore sarebbe stato il più possibile semplice e maneggevole, al veicolo da trasporto non si richiedeva più di portare due razzi pronti ma solo uno smontato mentre, per il trasporto del razzo pronto al lancio, si sarebbe utilizzato un semplicissimo rimorchio a due assi, il trasbordo sarebbe stato effettuato dal carro gru ruotato standard dellUS Army.
Il lanciatore M289 nella sua veste definitiva.
Il veicolo da trasporto M55.
Il carro gru M62 in azione nel suo ruolo primario di medium wrecker.
Nelle immagini che seguono si può apprezzare lallestimento del cassone dellM55 destinato al trasporto del razzo smontato...
... ed il rimorchio M329 destinato al trasporto del razzo assemblato e pronto al montaggio sul lanciatore.
Sia sul cassone dellM55 che sul parafango sinistro dellM329 era presente uno scatolone contenente un motore ausiliario a benzina destinato ad alimentare la coperta termica, indispensabile per mantenere il razzo alla temperatura ottimale per un lancio corretto. Per avere una vista complessiva dei mezzi della batteria ecco un quadro dinsieme delle varie fasi di assemblaggio e preparazione al lancio.
Come i più attenti avranno notato il rimorchio raffigurato nel riepilogo non è lM329 ma un modello più complesso, simile nelle dimensioni generali e nella configurazione, dotato di un braccio e di un argano manuale per la movimentazione autonoma del razzo. In teoria avrebbe dovuto consentire di fare a meno del carro gru ma in pratica si dimostrò instabile, totalmente inaffidabile su terreni che non fossero perfettamente livellati e consistenti.
Questo rimorchio, designato M405, venne comunque adottato e distribuito ai reparti ma la gru incorporata venne utilizzata solo per il trasbordo del razzo dal trasportatore al rimorchio (con laggiunta di una struttura di rinforzo ad A) e mai per il carico del razzo sul lanciatore. Questo principalmente perché, utilizzando lM62, il caricamento appariva come un lavoro rapido e pulito. Proprio come illustrato da questa splendida foto che si riferisce ad una batteria dellesercito danese.
Utilizzando il rimorchio M405 la cosa era invece più lunga e macchinosa con il pericolo sempre incombente del rovesciamento del rimorchio stesso, insomma una vera ciofeca, che tra laltro, per la quantità di danaro dei contribuenti speso inutilmente per suo sviluppo portò allavvio di una commissione dinchiesta che si concluse con una severa reprimenda sul metodo di lavoro seguito.
LM405 in azione.
Alla fine di tutto questo porta, tira, solleva, monta e smonta ... finalmente un lancio (Hawaii 1958)
Il lanciatore consisteva, allatto pratico, nella congiunzione della rampa di lancio usata nei test con lautotelaio del camion da 5 tonnellate, nella versione a passo lungo che allora era in produzione per lEngineer Corps dellUS Army. La designazione di questultimo veicolo, in effetti, appunto, solo un autotelaio, pensato già in origine per accogliere diversi allestimenti, era M139, immediatamente riconoscibile dalla gommatura 14X20, motorizzato con un Continental 6602, sei cilindri a benzina di 9800cc capace di circa 200 hp aveva un cambio a 5 marce con riduttore. Per adattarlo al nuovo compito di lanciatore, oltre ad alcuni rinforzi del telaio, la modifica principale fu la variazione dei ponti con la riduzione del rapporto (10:26:1.00) per aumentarne la trazione e ladozione di sospensioni irrobustite, con barra antirollio, allavantreno.
Il lanciatore consisteva in un binario lungo 30 piedi sorretto da un supporto ad A dotato dei necessari sistemi per lelevazione (assistita e manuale da un minimo di 5° ad un massimo di 60°), per il brandeggio (per 15° a destra o sinistra solo manuale) e per il livellamento del complesso, tramite 5 grossi supporti a vite con larghe piastre, previsti a due a due sotto il muso e sotto la mezzeria del telaio con lultimo sistemato sotto lo sbalzo posteriore. Dietro il parafango posteriore destro trovava posto il generatore ausiliario, generator set M25, mosso da un ONAN 305ACK bicilindrico a benzina,di circa 600cc erogante 11,5 hp destinato ad alimentare la coperta termica necessaria per un ottimale rendimento del motore a razzo.
Le tre foto che seguono ci consentono di apprezzare una grande quantità di dettagli, compresa la coperta termica M2.
Il carro gru che provvede al caricamento del razzo è un M543, modello successivo e potenziato dellM62.
In posizione di pronto al lancio.
Il lanciatore M289 diede buona prova di sé, pur essendo molto pesante ed ingombrante, al punto che liniziale idea di completa mobilità della batteria dovette essere abbandonata con la previsione di siti di lancio precedentemente individuati ed ottimizzati. Nel tentativo di rendere il complesso più leggero e maneggevole, fin dal dicembre del 1955, data delladozione come standard dellM289, venne avviato il progetto di miglioramento e alleggerimento del lanciatore che poi condusse allM386. Le differenti caratteristiche balzano subito allocchio, il binario di lancio è accorciato, senza struttura di supporto, con possibilità di abbattimento a 0°, solo tre supporti con piastre, ora idraulici, e tutta una serie di modifiche che fecero scendere il peso totale pronto al lancio dalle 47.660 lbs per il primo modello alle 40.160 lbs per lM386.
Gli obbiettivi iniziali vennero sicuramente raggiunti visto che, dotato di unapposita copertura, il nuovo lanciatore poteva essere facilmente confuso con un normale autocarro da carico.
Il giudizio finale sullM386, però, è tutto sommato negativo. Un dimagrimento
così drastico condusse, comera prevedibile, ad un affaticamento del telaio notevole
e ad una vita operativa molto breve. Questo modello in Italia non venne distribuito.
Ecco il quadro di distribuzione al giugno 1965
Altro capitolo interessante riguarda i sistemi di puntamento.
I lanciatori avevano la seguente dotazione:
- Mount, Quadrant: M1
- Quadrant, Fire Control: M1A1
- Mount, Telescope: M30
- Telescope, Panoramic: M12A7C
- Post, Aiming: M1A2
Del cannocchiale panoramico e del suo supporto
Due immagini in azione
Ecco il lanciatore M289 in assetto di marcia, il razzo è fissato al binario di lancio, privo della coperta termica M2, sul parafango posteriore sono fissate due delle cinque piastre che andranno sistemate per mettere il lanciatore in batteria. Dietro il parafango posteriore si nota il cofano contenente il gruppo elettrogeno M25 destinato ad alimentare la coperta termica, si noti anche la cabina di guida con capote di tela installata.
La seconda foto ci mostra la parte terminale del razzo, ancora in configurazione di trasporto, con montati i fanali di ingombro regolamentari, identici a quelli montati posteriormente su tutti i veicoli tattici dellUS Army.
La struttura di supporto anteriore destinata a sorreggere il binario di lancio quando completamente abbattuto.
Il posto di guida del lanciatore M289, derivato dallautocarro da 5 ton M139.
Un dettaglio delle due manovelle di brandeggio ed elevazione, sormontate dal supporto, vuoto, destinato ad accogliere il cannocchiale panoramico, siamo nella parte posteriore sinistra del lanciatore.
Vista posteriore destra del binario di lancio smontato.
Dettaglio di uno dei tre (quello centrale) sistemi di bloccaggio del razzo, utilizzati per consentire il trasporto dello stesso sul suo binario di lancio.
Vista posteriore sinistra del razzo durante la fase di approntamento al lancio, lordigno appare ancora fissato al binario di lancio mediante il meccanismo illustrato nellimmagine precedente.
Si mettono in posa i cinque sostegni destinati a fornire una base stabile e livellata ottimale per un lancio corretto, siamo alla mezzeria destra del lanciatore.
Lo stesso procedimento nella parte posteriore. Il coperchio circolare munito di catenella che appare al centro della foto è destinato a coprire i due contatti cui si collega il comando di sparo che vedremo in seguito.
Il lanciatore è ora in posizione di lancio sui suoi cinque supporti. Il razzo è stato liberato dai vincoli.
Sono stati installati i meccanismi di puntamento. Sul lato destro il Gunners quadrant M1.
Sul lato sinistro, sopra le due manovelle che abbiamo visto in una immagine precedente, è stato fissato il Panoramic telescope M12A7C.
Quando tutto è pronto si collega la scatola di comando del fuoco. Sul fondo della scatola si apre uno scompartimento contenente il meccanismo demergenza a strappo, da utilizzarsi nel caso di mancato funzionamento di quello principale.
I due cavi in uscita dalla scatola di comando si collegano ai due galletti posti nella parte posteriore del lanciatore, ora allo scoperto, dopo che è stato rimosso il coperchio a vite che prima avevamo visto chiuso.
Se tutto è stato fatto a regola darte non resta che dare lordine: FUOCO!
Si noti sullo sfondo, appena visibile, il rimorchio recante il Wind measuring set in posizione, con la banderuola posta alla sommità del supporto telescopico.
Il complesso aerotrasportato con il misuratore, in versione leggera, su cavalletto.