Maggiore |
Valoroso combattente della grande guerra, volontario
nella campagna etiopica e di Spagna, si distinse sempre per rara bravura ed eccezionale
ardimento. In cruenta lotta per la conquista di un abitato, offertosi volontario, alla
testa del suo battaglione arditi, sbaragliò più volte lagguerrito e tenace nemico.
Durante circa tre ore di asperrima lotta, colpito successivamente cinque volte agli arti
inferiori non abbandonava il suo posto, continuando impavido e sereno a combattere,
guidare lazione e infiammare i suoi legionari con lesempio e con la parola.
Colpito una sesta volta e gravemente, rifiutava ancora il ricovero in luogo di cura, che
accettava soltanto dopo il personale intervento del suo generale comandante. Sprezzante di
ogni dolore, in gravissimo stato, con mirabile forza danimo, deplorava soltanto di
dover abbandonare la lotta allorché sicura e luminosa già si delineava la completa
vittoria legionaria e fascista. |