Queste immagini mi sono state inviate dal Carrista Vladimiro Moretti
tramite l'interessamento del C.M. Bers. Romano Innocenti. Il Car. Moretti, appartenente
alla classe 1920 e nativo di Sarzanello (SP), era in forze al 2° Gruppo S. Marco di
stanza a Casalecchio di Reno (BO) dal 1940 su i carri L3/35. Il reparto apparteneva al X°
Gruppo Squadroni Costiero "Lancieri Vittorio Emanuele II", in quel periodo in
fase di trasformazione in reparto meccanizzato. Nel 1942 ha frequentato la scuola guida
per i nuovi carri fiat L6/40 a Pinerolo.
Ringrazio il Cr. Vladimiro Moretti per la sua collaborazione al sito con queste
interessanti immagini ed il C.M. Bers. Romano Innocenti per aver fatto da tramite tra lui
e "Ferrea Mole".
Il Carrista Vladimiro Moretti a bordo di un carro leggero L6
e di un carro leggero L3
La patente di abilitazione alla condotta del carro leggero L6/40 rilasciata al Carrista Vladimiro Moretti e firmata dal Gen. di Brig. Raffaele Cadorna (Pallanza 12/9/1889 - 20/12/1973) allora Comandante della Scuola di Cavalleria situata nella cittadina piemontese. Il Gen. Cadorna, uomo di fine intelligenza, cultura vastissima ed ottima preparazione tecnica, era figlio del Gen. Luigi ed assunse nell'estate del 1943 il comando della ricostituita 135^ Divisione Corazzata ARIETE (nota anche come ARIETE II) fino al 10 settembre dello stesso anno quando la Divisione cessò le operazioni di combattimento contro le truppe tedesche nei pressi della Capitale. Diventato clandestino il Gen. Cadorna iniziò un'intensa attività all'interno della Resistenza ed il 26 aprile 1945 diede via radio il segnale che sanciva l'insurrezione generale contro o tedeschi voluta dal Comitato per la Liberazione del Nord Italia (CLN). Assunto il 4 maggio 1945 l'incarico di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito si prodigò in quei tempi bui per la rinascita morale e materiale della Forza Armata. Lasciata la carica il 1 febbraio 1947 per insanabili contrasti con i vari Ministri della Guerra succedutisi nel dopoguerra, nell'aprile dell'anno successivo venne eletto al senato della Repubblica. Si ritirò a vita privata nel 1963 a causa del forte disagio sentito verso i troppi compromessi che l'organizzazione partitica richiedeva.