 |
Quando la situazione
lo richiede il carrista sa scendere dal suo mezzo e prodigarsi per prestare aiuto a chi ne
ha bisogno. Qui vediamo Michele e parte dei membri della sua Compagnia in un momento di
"pausa" durante le operazioni di soccorso alla popolazione piemontese in
occasione della tragica alluvione del 1994.
L'attuale dottrina operativa della Forza Armata prevede che il personale presti servizio
in operazioni di protezione civile solo in casi eccezionali ed esclusivamente con compiti
qualificati. In questo modo si vuole far cessare l'insana abitudine di troppe
organizzazioni civili a considerare i militari solo come manovali a basso costo. Questi
impieghi, deleteri per i programmi di addestramento e dispiegamento dei reparti in
missioni operative, erano possibili solo con il personale di leva stabilmente basato sul
territorio metropolitano. Anche se forse gratificanti per i singoli, non sono più
proponibili per il personale volontario che deve concentrare tutto il suo sforzo
nell'addestramento al combattimento. |
 |
Michele posa con
orgoglio nella sua divisa da carrista. Si notino:
- il vecchio elmetto identico a quello americano della 2^ Guerra Mondiale ed oggi
completamente sostituito con un più moderno in Kevlar dotato di interfono,
- il foulard rosso-blu per difendersi dalla polvere ed indossato tenendo rigorosamente il
rosso a destra,
- il caratteristico giubbotto nero che in effetti non è prerogativa esclusiva dei
carristi essendo comune a tutti i corazzati italiani (cavalieri, artiglieri, genieri e
quant'altro). Attualmente questo giubbotto è stato sostituito con un nuovo modello di
qualità ed aspetto migliori.
- i pantaloni della normale tuta da combattimento che sono attualmente affiacati da una
tuta in materiale ignifugo in un sol pezzo con maniglia posteriore (di ispirazione
inglese) per favorire l'estrazione dal carro del personale immobilizzato,
- gli stivali a "mezzo polpaccio" in sostituzione dei normali anfibi per evitare
che i lacci si incastrino all'interno del carro.
Qui Michele non veste invece un elemento troppo spesso dimenticato e quello sì
assolutamente caratteristico dei carristi italiani: il basco nero. Anche se attualmente
quasi tutti i reparti dell'EI lo portano, esso è sempre stato elemento identificativo dei
reparti carri. |
 |
Una spettacolare foto
ripresa durante un'esercitazione notturna di tiro. |
 |
Durante una
esercitazione nei pressi del Cellina un fiume vicino a Tauriano di Spilimbergo, la foto è
stata scattata da Michele dal posto di pilotaggio mentre il suo reparto era in attesa che
la parte avversaria perdesse abbastanza terreno sotto il fuoco amico per intervenire con
il plotone dal fianco. |
 |
Guado di un fiume
durante la marcia verso la zona addestrativa. |
 |
A Capo Teulada in
Sardegna vicino all'accampamento di tende dopo aver effettuato i normali controlli al
carro. Capo Teulada, sede del 1° Reggimento Carri, diventerà il principale poligono di
addestramento per i carri in Italia anche grazie ad una serie di investimenti che lo
miglioreranno dal punto di vista della gestione delle missioni addestrative. Questo
poligono è l'unico in Italia dove i carri possono utilizzare vero munizionamento da
guerra. |
 |
In Sardegna in attesa
di salire sulla nave. |
 |

|
A Capo Teulada durante le fasi di
caricamento dei proiettili perforanti da addestramento. Questi proiettili hanno la
caratteristica di simulare perfettamente il comportamento di un normale proiettile fino ad
una distanza di circa 1,5 chilometri per poi cadere rapidamente al suolo. Questa
caratteristica permette di utilizzare in piena sicurezza poligoni di dimensioni abbastanza
limitate. nella foto a sinistra si vede Michele attraverso il portello del servente,
subito alla sua sinistra alcuni dei proiettili di "pronto impiego" posti sul
cesto della torretta. |
 |
La caserma
"Forgiarini" di Tauriano è dotata di un'enorme vasca per il lavaggio del treno
di rotolamento dopo le uscite su terreni particolarmente fangosi. Sul fondo sono disposti
dei dossi che provocando lo scuotimento dei cingoli e della sospensione ne favoriscono la
pulizia. |
 |
Sempre a Capo Teulada,
Michele conduce il suo carro a bordo del semirimorchio di un ATC 81. Le operazioni di
carico sono sempre molto delicate in quanto il carro tende ad impennarsi nella fase di
salita sulle rampe limitando la vista al pilota. |
 |

|
Due immagini di autoblindo
Centauro primo tipo, con le predisposizioni per le corazzature aggiuntive in torretta
(all'epoca non installate stabilmente) e lanciafumogeni Wegmann da 76 mm, identici a
quelli del Leopard ed ora sostituiti con i più moderni Galix. |
 |
Tre semoventi M109L da
155 mm |
 |
Tre semoventi SIDAM
contraerei con mitragliere Oerlikon da 25 mm su scafo M113A2 modificato. |