Ho ricevuto queste immagini appartenenti al Gen.Br. (spad) Eduardo Tamburello grazie all'interessamento del figlio Angelo. Esse ritraggono principalmente alcuni momenti della vita militare del Gen. Eduardo unitamente ad alcuni veicoli protagonisti della storia dei reparti corazzati e blindati dell'Esercito Italiano nel periodo a partire dal 1960 alla fine degli anni '70.

Durante la sua carriera nell'Esercito il Gen.Br. (spad) Eduardo Tamburello è stato comandante (allora con il grado di tenente colonnello) del 9° Battaglione Carri "M.O. Butera" che il 12 novembre 1976 vide assegnata la Bandiera di Guerra del 3° Reggimento Fanteria Corazzato. Questo reparto raccoglieva la gloriosa eredità storica del 3° Reggimento Carristi di Bologna a sua volta era nato dal Reggimento Carri Armati fondato il 1° ottobre del 1927 e primo reparto organico carrista dell'Esercito Italiano. Il 9° Battaglione Carri "M.O. Butera" venne posto in posizione quadro il 10 settembre 1991 versando la sua Bandiera al Vittoriano in Roma. Per tenere in vita il glorioso ricordo del 3° Reggimento Fanteria Corazzato, la sua Bandiera venne assegnata dallo SME al poligono di Monte Romano. Dal 13 luglio 1992 il poligono assunse la denominazione  9° Battaglione Corazzato "M.O. Butera" fino alla data della definitiva soppressione avvenuta il 29 settembre 1995 ed il conseguente versamento della Bandiera al Vittoriano.

Ringrazio il Gen.Br. (spad) Eduardo Tamburello per aver gentilmente concesso la pubblicazione delle sue fotografie ed il figlio Angelo che ha curato la loro trasmissione.

01.jpg (49195 byte) Due M113 ripresi durante la Festa del 2 giugno nella città de L'Aquila presso il  9° Battaglione Carri "M.O. Butera" alla fine degli anni '70.
Si noti sul primo cingolato la presenza del distintivo giallo di compagnia in posizione avanzata rispetto a quella standard che lo vede posizionato al centro dello scafo. I due veicoli portano un distintivo di classificazione pontiera diversa (13 tonnellate quello in primo piano e 12 il secondo). Forse si tratta di due mezzi propulsi da motori diversi e più precisamente diesel (M113A1) quello in primo piano e benzina l'altro.
02.jpg (51800 byte) All'inizio degli anni '60 il futuro Gen. Tamburello posa accanto ad un M47 Patton immerso in un clima invernale che mette in risalto la poderosa mole del carro americano.
03.jpg (42279 byte) Ancora all'inizio anni '60 una bella foto che mette in risalto la sistemazione del cielo della torretta di un M47 appartenente alla 2^ Compagnia come si desume dall'insegna del carro subito dietro. Si noti il metodo di ancoraggio della mitragliatrice antiaerea Browning da 12,7 durante il trasferimento e che tutti i carri sono privi della caratteristica cuffia protettiva dello scudo del cannone. I due mebri dell'equipaggio stanno procedendo alla taratura della radio di bordo e questa operazione fa datare la foto a prima del 1963 quando erano ancora in dotazione radio con quarzi che richiedevano tale operazione di taratura. La presenza di due supporti ma di una sola antenna indica che si tratta di un carro gregario all'interno della formazione.
04.jpg (33632 byte) Quasi dieci anni dopo la coppia formata dal carro M47 e dal Gen. Tamburello non si è ancora sciolta. La foto è forse stata scattata a Roma in occasione di una importante sfilata. Il carro, per l'occasione riverniciato, è privo della mitragliatrice di torretta per evitare che la stessa durante il movimento in città potesse urtare la linea elettrica tramviaria.
05.jpg (37367 byte) Questa foto, forse scattata a Persano all'inizio degli anni '60, immortala una notevole prova d'abilità data dai carristi alla guida dell'indimenticato M47.
08.jpg (63116 byte) Un momento di riposo all'ombra in attesa di riprendere la manovra.
09.jpg (54839 byte) Il Gen. Tamburello alla guida di un'altra macchina che segnò la motorizzazione militare in quegli anni: la vettura da ricognizione FIAT AR51.
07.jpg (33475 byte) La famiglia Tamburello in pellegrinaggio nel 1975 ad El Alamein presso il Sacrario di Quota 33.
06.jpg (41898 byte) Anche se non legate ai Carristi, la famiglia Tamburello annota altre esperienze militari: il suocero del Gen. Tamburello ad Asmara nel 1939 (raffigurato al centro della foto con la camicia bianca) in compagnia di alcuni commilitoni e quattro soldati reclutati presso la popolazione locale